culo e camicia
di niccoloò masa favilli
na camicia azzurra. Un corpo che cerca di starci dentro. Un’imbarazzo che sa di pelle, parole trattenute e soglie sfiorate.
Nel racconto di Masa, una camicia ereditata — o forse solo dimenticata — diventa un contenitore di domande, sudore, memoria e desideri non detti.
Non protegge davvero, ma copre quanto basta. Resta appesa ai gesti, alle esitazioni, ai tentativi di essere qualcuno senza sapere ancora chi.
Perfetta per chi non ha paura di sentirsi fuori misura. O per chi non ha mai smesso di provarsi addosso le cose degli altri.
ISTRUZIONI PER LA CURA:
Lavare a freddo, con gli occhi bassi.
Non stirare le pieghe: raccontano di nervi, fretta e vergogne sane.
Appendere a una sedia, oppure lasciarla scivolare sul pavimento, dove capita.
Note d’uso:
Da indossare in quelle giornate in cui ci si sente più pelle che persona.
Tempo di lettura del racconto: 5 minuti.
Tempo di permanenza emotiva: persistente, ma lieve come l’odore d’inchiostro secco.