LA DOMENICA PRIMA DI PASQUA

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ESTRATTO

Le faceva fatica dormire in camera con qualcun altro, fin da bambina. Confidenze post sesso, che non aveva mai fatto a nessuno, diceva Michela. Roberto le chiese come mai, lei rispose che  aveva paura di russare, di muoversi troppo nel letto svegliando chi gli è accanto o di farsi la pipì addosso mentre era addormentata – cosa che non le era mai successa, neanche da sola, neanche da bambina –. L’alcool bevuto poi non aiutava. Lui le aveva risposto che l’avrebbe riportata a casa, o che se voleva potevano restare svegli fino ad ora di colazione. Lei disse che non le andava di tornare a casa, e che comunque voleva vedere se riusciva a farsi un paio d’ore.

ESTRATTO

Le faceva fatica dormire in camera con qualcun altro, fin da bambina. Confidenze post sesso, che non aveva mai fatto a nessuno, diceva Michela. Roberto le chiese come mai, lei rispose che  aveva paura di russare, di muoversi troppo nel letto svegliando chi gli è accanto o di farsi la pipì addosso mentre era addormentata – cosa che non le era mai successa, neanche da sola, neanche da bambina –. L’alcool bevuto poi non aiutava. Lui le aveva risposto che l’avrebbe riportata a casa, o che se voleva potevano restare svegli fino ad ora di colazione. Lei disse che non le andava di tornare a casa, e che comunque voleva vedere se riusciva a farsi un paio d’ore.

LA DOMENICA prima di pasqua

di paolo riccio

Un cappotto. Un balcone. Una domenica che non finisce mai.
Nel racconto di Paolo Riccio, il cappotto diventa una seconda pelle da indossare contro il freddo, la noia, l’attesa. Oggetto di confine tra il dentro e il fuori, accompagna sigarette spente a metà, bicchieri di vino dimenticati e gesti interrotti.
Un racconto di silenzi condivisi, di piccole sopravvivenze quotidiane, di vestiti che assorbono solitudini e odori di città.
Perfetto per chi riconosce nei dettagli più ordinari un varco verso l’altrove, in quelle domeniche che sembrano non voler passare mai.

ISTRUZIONI PER LA CURA:
Spazzolare via la polvere di giorni uguali.
Lasciare arieggiare su terrazze vuote.
Appendere in attesa di nuove partenze che forse non arriveranno.

Note d’uso:
Da indossare sopra pigiami disillusi, rimandi sospesi, o senza niente sotto, per sentire il peso intero della solitudine.

Tempo di lettura del racconto: 5 minuti.
Tempo di permanenza emotiva: variabile.