ERA SOLO UN MAGLIONE

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ESTRATTO

Se le luci delle case di questo piccolo quartiere in cui sono obbligato, una accanto all’altra, potessero parlare, canterebbero in coro il tuo nome, Irene, per le centinaia di volte in cui me l’hanno sentito chiamare. 

Getto il foglio sul materasso, ormai i fiumi che mi nascono dagli occhi hanno disegnato solchi sulle guance. Mi stringo il cuscino al petto, in posizione fetale nell’unico angolo libero del letto. Quattro anni dopo quella lettera, mia madre squarciava le carni di una piccola donna di nome Irene della provincia lodigiana, venendo al mondo, e rovinandole la vita. Ventisette anni più tardi ancora, io squarciavo le sue, spezzando la sua carriera sul nascere. In sette mesi e mezzo, un altro essere dalle stesse fattezze avrebbe corrotto il mio futuro. Un’altra maglia della catena generazionale sarebbe cresciuta nella consapevolezza del dolore provocato alla sua genitrice, pagando le conseguenze di una scelta mai commessa. E io non l’avrei permesso.

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Se le luci delle case di questo piccolo quartiere in cui sono obbligato, una accanto all’altra, potessero parlare, canterebbero in coro il tuo nome, Irene, per le centinaia di volte in cui me l’hanno sentito chiamare. 

Getto il foglio sul materasso, ormai i fiumi che mi nascono dagli occhi hanno disegnato solchi sulle guance. Mi stringo il cuscino al petto, in posizione fetale nell’unico angolo libero del letto. Quattro anni dopo quella lettera, mia madre squarciava le carni di una piccola donna di nome Irene della provincia lodigiana, venendo al mondo, e rovinandole la vita. Ventisette anni più tardi ancora, io squarciavo le sue, spezzando la sua carriera sul nascere. In sette mesi e mezzo, un altro essere dalle stesse fattezze avrebbe corrotto il mio futuro. Un’altra maglia della catena generazionale sarebbe cresciuta nella consapevolezza del dolore provocato alla sua genitrice, pagando le conseguenze di una scelta mai commessa. E io non l’avrei permesso.

ERA SOLO UN MAGLIONE

DI MADDALENA LURAGHI

Un maglione blu. Un odore che non va via. Un oggetto che diventa rifugio, ossessione, superstizione.
Nel racconto di Maddalena Luraghi, un maglione si trasforma nell’ultimo varco possibile tra un padre che non c’è più e una figlia che non riesce a lasciarlo andare.
Non è solo un indumento: è una corazza di lana che trattiene odori, rimorsi, colpe ereditate.
Perfetto per chi sa che certi oggetti restano attaccati alla pelle più delle persone.

ISTRUZIONI PER LA CURA:
Non lavare.
Non rammendare.
Conservare accanto a tutte le cose che non hanno più un corpo, ma continuano a occupare spazio.

Note d’uso:
Da indossare quando l’odore di un ricordo pesa più di quello che succede fuori.

Tempo di lettura del racconto: 7 minuti.
Tempo di permanenza emotiva: indelebile.