LA TUA VESTAGLIA IN GIARDINO

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ESTRATTO

Marisa si veste sempre di verde. Ha decine e decine di abiti verdi, che ha portato fin lì dentro grossi scatoloni verticali. 

Nella loro casa vera, Antonio le ha costruito un armadio aperto in corridoio e ogni giorno lei passa la mano attraverso gli scampoli di tessuto, come se sfogliasse un libro. Ogni giorno prova combinazioni nuove. Ogni giorno abbina tra di loro verdi diversi, come fosse sempre un cespuglio differente. Antonio ogni giorno, quando lei esce, le da un nome nuovo: oggi sei una quercia, una pianta di rosmarino; oggi sei un cespuglio di camelie/caramelle, ieri eri un prato di lillà. 

Ma quando è in casa, Marisa indossa solo una cosa. È una vestaglia di velluto a coste grosse, color dell’acciaio.

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Marisa si veste sempre di verde. Ha decine e decine di abiti verdi, che ha portato fin lì dentro grossi scatoloni verticali. 

Nella loro casa vera, Antonio le ha costruito un armadio aperto in corridoio e ogni giorno lei passa la mano attraverso gli scampoli di tessuto, come se sfogliasse un libro. Ogni giorno prova combinazioni nuove. Ogni giorno abbina tra di loro verdi diversi, come fosse sempre un cespuglio differente. Antonio ogni giorno, quando lei esce, le da un nome nuovo: oggi sei una quercia, una pianta di rosmarino; oggi sei un cespuglio di camelie/caramelle, ieri eri un prato di lillà. 

Ma quando è in casa, Marisa indossa solo una cosa. È una vestaglia di velluto a coste grosse, color dell’acciaio.

LA TUA VESTAGLIA IN GIARDINO

DI MADDALENA LURAGHI

Una vestaglia. Un giardino. Un’assenza che si fa tessuto, memoria e ossessione.
Nel racconto di Maddalena Luraghi, la vestaglia diventa un oggetto di confine tra chi resta e chi lentamente si allontana. Indossata, abbandonata, rifuggita, la vestaglia attraversa i giorni come un simbolo di cura e di fatica, impregnata di odori domestici e di gesti ripetuti.
Una storia intima e sospesa, che si muove tra le pieghe di un rituale quotidiano e il peso di un addio annunciato, sottile come una trama di cotone consumato.
Perfetta per chi ama perdersi nei dettagli delle cose semplici, in quei piccoli gesti che raccontano silenzi, fragilità, resistenza.

ISTRUZIONI PER LA CURA:

Lavare a mano, come si fa con certe ferite. Appendere in angoli silenziosi.

Note d’uso:
Può essere indossata sopra pigiami, rancori sottili, oppure a pelle, per sentire meglio la trama del vuoto.

Tempo di lettura del racconto: 6 minuti.
Tempo di permanenza emotiva: variabile.