Petali e pelle

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ESTRATTO

Col passare degli anni la madre divenne sempre più simile alla nonna: minuta, piena di rughe, le mani forti e l’eredità del vestito a fiori che indossava la domenica mattina. Quel giorno la trovò a spennare il pollo nella piccola cucina in mattoni rossi. Dopo l’uccisione e il dissanguamento è più facile spennarli, perché l’animale è ancora caldo. La sorella della madre, sua zia, preferiva cciuturallo. Ovvero far rotolare il corpo nell’acqua bollente, per renderlo ancora più morbido. 

ESTRATTO

Col passare degli anni la madre divenne sempre più simile alla nonna: minuta, piena di rughe, le mani forti e l’eredità del vestito a fiori che indossava la domenica mattina. Quel giorno la trovò a spennare il pollo nella piccola cucina in mattoni rossi. Dopo l’uccisione e il dissanguamento è più facile spennarli, perché l’animale è ancora caldo. La sorella della madre, sua zia, preferiva cciuturallo. Ovvero far rotolare il corpo nell’acqua bollente, per renderlo ancora più morbido. 

PELLE E PETTALI

DI FEDERICO VERDUCCI

Un vestito a fiori. Una domenica qualunque. Una linea femminile ininterrotta che si tramanda tra gesti lenti, mani forti e cuciture a memoria.
Nel racconto di federico verducci, un semplice abito diventa passaggio, testimone, contenitore di storie. Lo indossa chi prepara, chi resiste, chi insegna, chi accudisce. È il grembo esterno di una tradizione fatta di silenzi, polli da spennare, ricette tramandate, assenze che non fanno rumore.
Perfetto per chi conosce la forza muta di certe donne, e degli oggetti che restano anche quando loro non ci sono più.

ISTRUZIONI PER LA CURA:
Non stirare la memoria.
Riporre piegato accanto a pentole, aghi e fotografie sbiadite.
Da indossare solo quando si è pronti a portarne il peso con grazia.

Note d’uso:
Da mettere la domenica mattina, ma contiene tutti i giorni della settimana.

Tempo di lettura del racconto: 6 minuti.
Tempo di permanenza emotiva: persistente, ma dolce.